“India e Indonesia, teatrodanza espressione divina”
Giovedì 27settembre 2012, alle 21.00
spettacolo con musica dal vivo di teatro danza di Bali dal titolo “Sidha Karya: lo straniero divino” presentato da Enrico Masseroli, direttore artistico dell’ensemble teatrale internazionale The Pirate Ship accompagnato dal gruppo di musicisti Gomelon Gong Cenic.
La speciale serata inizierà con una danza rituale del repertorio del teatrodanza indiano eseguita dalla danzattrice
Monica Gallarate, famosa maestra negli stili Bharata Natyam e Mohini Attam e una danza di buon auspicio
per l’apertura dell’anno accademico 2012-13 eseguita dalla maestra e dalle allieve del corso di Bharata Natyam.
Allo spettacolo seguirà un laboratorio di teatrodanza balinese i giorni 6 e 7 ottobre.
Ingresso allo spettacolo 10 euro (prenotazione obbligatoria) compresa la tessera associativa 2012-2013
Nell'isola di Bali in Indonesia, teatro, musica e danza sono il fulcro dell’intensa vita sociale e religiosa,
espressione di una cultura dove estetica e devozione s’intrecciano con sorprendente armonia. Fra le
rappresentazioni più antiche e popolari, il Topeng, con le sue maschere, è parte integrante della tradizionale
liturgia cerimoniale. La sua rappresentazione celebra, tra mito e storia, le gesta delle antiche corti, offrendo al
tempo stesso uno spassoso divertimento per tutti. Un solo attore, cambiando a vista le stupende maschere di
legno laccato, interpreta tutti i personaggi. L'ordine delle loro entrate rispecchia l'antica gerarchia feudale ed
accosta i multiformi aspetti della vita, dal soprannaturale allo scurrile, fra danze raffinate e lazzi da "Commedia
dell'Arte". Innovazione ardita rispetto alla tradizione di Bali, i musici del Gamelan Gong Cenik, partecipano
direttamente al racconto indossando anche loro maschere e costumi.
Fra le storie del suo repertorio quella di Siddha Karya rappresenta un conflitto tutt’oggi assai attuale: il rapporto
con lo straniero, l’altro, il diverso, lo sconosciuto. Così narra il racconto del XVI secolo: il nobile ed anziano
sacerdote Brahmana Sangkya rientra da Jawa per partecipare ad una importante cerimonia di pacificazione con i
ButhaKala (demoni) presieduta dal re Watu Renggong, monarca dell’età dell’oro balinese. Ne viene però
malamente scacciato, perché considerato un pezzente sconosciuto. La sciagura si abbatte immediata sul paese:
disastri, malattie, violenze. Il re, dovendo trovare, secondo il ruolo che gli compete, la causa del malanno, si
ricorda di quel vecchio bastonato e lo fa cercare. Scopre così che si tratta in realtà del suo fratello spirituale, figlio
di quel sacerdote che aiutò suo padre a salire al trono. Lo “straniero riconosciuto” ristabilisce l’armonia portando
a compimento la cerimonia interrotta (getta chicchi di riso di diverso colore nelle quattro direzioni). Chiaro il
monito morale: un popolo non può vivere felice e in pace se scaccia come un nemico lo straniero. Una società che
non riesce a incorporare positivamente ciò che appare potenzialmente distruttivo, è vulnerabile. “L’altro” è
nostro fratello.
Da allora in poi la sua presenza, con il nome di “Siddha Karya”, letteralmente: “colui che ha il potere di portare a
compimento l’opera (il rito)”, sarà necessaria al buon fine di ogni cerimonia. La sua maschera, dai grandi occhi
sporgenti e dalle lunghe unghie, è un’apparizione inquietante e terrificante, temuta e allo stesso tempo attesa dai
bambini (a volte infatti ne afferra uno, fingendo di rapirlo, per poi fargli dono di caramelle e monetine). La sua
danza vigorosa e scomposta suscita l’ilare stupore degli spettatori e l’attenzione dei demoni, permettendo così
all’alto sacerdote (che nel tempio balinese opera lì accanto) di concludere indisturbato il suo rituale di preghiera
per la santificazione dell’acqua.
Teatrodanza balinese
Gamelan Gong Cenik
Greta Belometti Gangsa pemade metallofono
Veronica Piccoli Gangsa pemade metallofono
Renato Carminati Suling flauti
Paolo Cucchi Kendang tamburo
Massimiliano Panza Gong
Enrico Masseroli performer e dir. musicale
Gamelan Gong Cenik
Piccola (cenik) orchestra di strumenti originali balinesi, in grado di accompagnare danze tradizionali e di eseguire
brani strumentali, nasce dalla necessità del vivo rapporto tra musica e danza. A differenza del teatro europeo, a
Bali la musica e il ritmo ricoprono un ruolo drammaturgicamente fondamentale, in continuo contrappunto con il
corpo e con la voce del performer. Studiando la tradizione per farla vivere creativamente, crediamo nel ruolo
vitale e necessario del teatro.
Enrico Masseroli, direttore artistico dell’ensemble teatrale internazionale The Pirate Ship, inizia lo studio del
Teatro di Bali nel 1979 sotto la guida del maestro I Made Djimat, celebre in tutto il mondo. Dal 1982 interpreta e
diffonde la cultura balinese con lo spettacolo “Dharma Shakti” e successivamente dal ’96 presenta le maschere
del Topeng ne “L’incredibile storia del re Bedahulu”. Ha accompagnato le sue rappresentazioni con workshop,
stage e conferenze in Italia, Europa, Israele e in Sud America. Danza con i gamelan europei “Cara Bali” di Monaco di Baviera e “Anggur Jaya” di Basilea/Friburgo.
Teatrodanza indiano
Monica Gallarate,
Maestra e danzatrice di danza classica indiana Bharata Natyam e Mohini Attam. Si laurea in
psicologia all’Università Statale di Padova, e nel 1980 in India inizia a interessarsi al teatro-danza Kathakali, col
maestro Kalamandalam K.M. John. Dal 1985 comincia lo studio della danza classica stile Bharata Natyam, a Milano
con Maresa Moglia, oltre a frequentare i corsi annuali della maestra Savitri Nair presso la Fondazione Cini di
Venezia. Si perfeziona poi con la direttrice dell’Accademia Kalakshetra di Chennai, Krishnaveni Lakshmanan, con il
prof. C.V. Chandrashekar e con la danzatrice Yamini Krishnamurti. Parallelamente si dedica, dal 1995, al Mohini
Attam, la danza femminile del Kerala, con la danzatrice Mary John Kalamandalam. Ha realizzato diversi spettacoli,
tra cui “Avatara, la discesa necessaria”, con la Compagnia di danza Lasya; il ciclo “Scintille”; “Namaskar, omaggio
al dio bambino”. Nel marzo 2010, presso il Teatro Dal Verme di Milano, ha introdotto con un racconto mimato,
nel ruolo di sutradhara, l'opera da camera “Savitri” di Gustav Holst, ispirata a un racconto del Mahabharata
(direttore: Giovanni Marziliano; Ensemble Hornpipe; Coro dell'Acqua Potabile; regia di D. Santi).
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ai seguenti numeri: tel. 339/84.89.670 - 02/49.43.51.21.
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