Apro una rivista settimanale o mensile e vado alle rubriche benessere, fitness, movimento e leggo le segnalazioni della settimana o del mese.
Sembra che ogni giorno “nasca” una nuova disciplina che promette lo stato di “benessere generale”, non solo “corpo scolpito” ma “vero equilibrio generale”.
C’è da chiedersi come si fa a trovare l’equilibrio con discipline totalmente indefinite che si permettono di spaziare dal fitness all’aikido, allo yoga, al qi gong, alla danza, magari mescolando tutto in un’unica lezione.
Non c’è poi tanto da stupirsi se le persone sono disorientate sulle scelte da fare per prendersi cura di se in un momento storico difficile e incerto.
Ma il punto è “prendersi cura di se” facendo la scelta che più si confà alla nostra natura. Non credo che la vera natura delle persone sia così complessa da richiedere allenamenti schizzati e sconnessi. Perché questo bisogno di ricercare nel “riempire” e non nello “svuotare” dal troppo che alla fine trasborda?
Andando a cercare un po’ più a fondo, concedendosi il tempo di sperimentare, si scopre che la necessità umana è molto semplice. Allora se il bisogno è quello di stare bene nel senso completo del termine, senza scindere quello che sembra necessiti al corpo da quello che necessita alla mente, perché non scegliere una attività vera, dove scoprire le diverse possibilità e ampliare gli orizzonti mentali?
Allora se decidiamo che la danza ci piace, scegliamo il corso di danza con caratteristiche chiare, nel quale la musica può integrare il movimento del corpo con la serenità della mente, dove la professionalità e l’attenzione della insegnante sono in grado di produrre stimoli adatti alle persone.
Danza classica, danza contemporanea, danza terapeutica,danza indiana, danza africana,ciascuna porta in se una tradizione e ha i propri punti di riferimento che fanno in modo, tramite l’insegnante, di stabilire un contatto chiaro e profondo con le persone.

Danza come “movimento vitale” che diventa arte quando evoca “l’intima natura dell’uomo quando questa è ispirata dal divino ed è la manifestazione del tutto universale”.
E’ impossibile pensare che i grandi artisti non fossero ispirati dal divino quando producevano una “Pietà” o un “David”.
Senza arrivare a tanto, con semplicità affidiamoci ad un tipo di attività che ci piaccia e non perché devo smaltire il “cuscinetto” anche perché sappiamo che se stiamo bene e ci sentiamo sereni la nostra energia si riequilibria e tutto l’organismo ne trae beneficio in senso completo.
Se si parte dal bisogno di ampliare la capacità respiratoria si possono scegliere gli esercizi di yoga che sono in grado di stimolare l’espansione respiratoria a livello profondo, non solo come accelerazione del ritmo respiratorio come avviene durante la corsa.
Se è necessario partire dalla scioltezza articolare per sciogliere il corpo la tecnica Gyrotonic permette un ampliamento dello spazio articolare favorendo la mobilità e la coordinazione. Il Pilates può invece partire da un maggior controllo corporeo stimolando una migliore concentrazione.

Ciascuno può partire da ciò di cui ha magari più bisogno e da li sviluppare un lavoro completo su di se che lo porti a stare bene durante tutto l’arco della giornata, scegliendo attività che riconducono ad un piacere semplice come quello che si prova camminando sulla spiaggia di prima mattina o nuotando in un mare turchese o passeggiando in un bosco in autunno o ancora sentendo il vento che sfiora i capelli sdraiati su un prato fiorito.

Roberta Cavicchioli

 

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